Psicologia dell'emergenza

La psicologia dell’emergenza si occupa dell’evento traumatico nella sua immediatezza e tende al sostegno psicologico nel momento dell’urgenza.

La psicologia dell’emergenza connota un ampio ambito di studio e applicazione delle conoscenze psicologiche in situazioni fortemente stressanti, che mettono a repentaglio la routine quotidiana e le ordinarie capacità di reazione e risoluzione dei problemi da parte di singoli individui o comunità.
Tali condizioni sono determinate da eventi di grande dimensione collettiva (maxi-emergenze), ma anche da circostanze gravi, benché più legate alla vita quotidiana. 

Tra le attività dello psicologo dell’emergenza si possono citare le seguenti: 

  1. Assessment delle caratteristiche delle comunità, dei gruppi e delle persone: valutazione delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative con riferimento anche alle diverse fasi d’età, mediante strumenti quantitativi e qualitativi; 
  2. Assessment dei rischi di disturbi psicologici maggiori;
  3. Diagnosi delle caratteristiche e condizioni psicologiche delle vittime di situazioni critiche e traumatiche;
  4. Consulenza nella preparazione di piani di emergenza operativi;
  5. Allestimento, conduzione e valutazione di simulazioni di dinamiche psicosociali in contesti di crisi sia a fini addestrativi che di studio previsionale;
  6. Sostegno psicologico e counselling nell’elaborazione delle problematiche legate allo sradicamento e al lutto (per la perdita di famigliari, amici, compaesani, casa, lavoro, monumenti storici, paesaggi, ecc.) facilitando altresì i processi comunicativi delle bad news; 
  7. Interventi specifici di decompressione emotiva, rielaborazione dei vissuti e supervisione dei processi decisionali e relazionali per operatori dell’emergenza: infermieri, operatori di ambulanze, vigili del fuoco, volontari, ecc.;
  8. Formazione psicosociale preventiva degli operatori dell’emergenza;
  9. Ecc….

Si inserisce in un mercato occupazionale;

  1. come dipendenti del SSN, in particolare nel Dipartimento emergenze delle ASL; 
  2. nei ruoli della Polizia di stato, previo concorso pubblico (unitamente ad altre attività professionali psicologiche); 
  3. nei ruoli delle Forze armate (unitamente ad altre attività professionali psicologiche); 
  4. come libero professionista singolo o nell’ambito di società di consulenza pluridisciplinare per attività di formazione psicosociale sui temi delle emergenza dei vari tipi di soccorritori; 
  5. come consulenti in reperibilità presso il 118 e il Pronto Soccorso Ospedaliero; 
  6. come ricercatore in centri studi e ricerche pubblici e privati e presso l’università. 

Lo scopo di questo ramo della psicologia è di comprendere e trattare nell’urgenza i processi psicologici attivati da condizioni fuori dall’ordinario contesto di vita, i loro esiti immediati e nel lungo termine che incidono sulle capacità di adattamento e sul benessere delle persone e delle loro comunità di appartenenza.

La psicologia dell’emergenza si rivolge:

  • alle persone coinvolte direttamente negli eventi critici (vittime primarie);
  • ai loro familiari e amici;
  • alle persone che sono state testimoni dello stesso evento (vittime secondarie);
  • ai soccorritori (vittime terziarie);
  • alla comunità dove gli eventi critici si sono verificati. 

Si occupa inoltre di previsione e prevenzione dei rischi, come avviene con la formazione psicosociale preventiva degli operatori che dovranno prestare i soccorsi.

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